La rivoluzione etica

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Non solo profitti, ma azioni responsabili verso l’ambiente, le future generazioni e tutti gli stakeholder, i fornitori e i lavoratori: così il capitalismo cambia pelle lasciandoli alle spalle l’era della «dittatura» degli azionisti.

Gli investimenti sostenibili

Appare innegabile che qualcosa stia succedendo; è indubbio. E le tendenze globali che questo revisionismo improvviso, più o meno credibile, fanno emergere, sono importanti e non devono essere per niente sottovalutate. Tra tutte, meritano di essere menzionate quattro: la prima tendenza ha a che fare con l’ossigeno stesso che le imprese respirano, la linfa di cui hanno bisogno per svilupparsi e crescere, vale a dire gli investimenti. Stanno emergendo, nei mercati degli investimenti, nuovi approcci, forse, per il momento, anche solo mode, ma, tuttavia, capaci di spostare miliardi di dollari, attraverso l’azione mediatrice dei fondi, da un impiego all’altro, da un settore all’altro, da certe tipologie di imprese ad altre. In particolare, questi ultimi anni, hanno visto l’enorme sviluppo dei fondi di investimento eticamente orientati; fondi, cioè, gestiti secondo criteri ESG (environmental, social, governance), cioè di sostenibilità ambientale, sociale e di conduzione d’impresa.

Le nuove priorità dei giovani

La seconda tendenza che sta emergendo in modo prepotente è, in qualche modo, legata alla prima e connessa alle dinamiche intergenerazionali. Nuovi investitori si affacciano sul mercato e sono prevalentemente giovani e decisamente più sensibili di quanto non lo siano i loro genitori verso i temi dell’ambiente, dei diritti, della sostenibilità, dell’accountability e della trasparenza. Si calcola che, nei prossimi anni, la generazione dei baby boomers trasferirà ai propri figli, i millennials e la “generazione X”, beni e risparmi pari a 30 trilioni di dollari. Una massa di ricchezza enorme, capace di fare la differenza in ogni settore industriale e tecnologico e certamente capace, con la sua spinta finanziaria, di influenzare l’evoluzione della corporate culture a livello globale.

Sarà questo trasferimento, prima di tutto, ad alimentare le scelte di investimento etiche di cui sopra, perché le giovani generazioni hanno, già oggi, priorità molto differenti rispetto a quelle delle generazioni precedenti. Esigenze diverse, progetti di vita e obiettivi, spesso, in radicale contrasto con quelli dei loro genitori. Sarà la mutazione culturale già oggi in atto, attraverso la crescente disponibilità finanziaria, ad alimentare la pressione che spingerà, nel prossimo futuro, il capitalismo, se non verso un vero e proprio “reset”, certamente verso un’evoluzione orientata alla lungimiranza e alla sostenibilità.

Consumatori più consapevoli

Le ultime due spinte al cambiamento hanno a che fare con il ruolo dei consumatori e con quello dei lavoratori, rispettivamente. Visto che i millennials e i GenX non sono solo investitori ma soprattutto consumatori, le scelte di consumo iniziano ad essere sempre più frequentemente orientate da nuovi valori. Come già oggi si sostituiscono le bottigliette di plastica con le borracce riutilizzabili, presto crescenti quote di consumatori inizieranno a valutare non solo la qualità e l’impatto dei prodotti, ma anche quella dei processi produttivi.

L’accessibilità a costo zero, che la rete consente, alle informazioni rilevanti, renderà sempre più facile per i consumatori orientare le loro scelte d’acquisto, attraverso il cosiddetto “voto-col-portafoglio”, per premiare quei beni prodotti da aziende responsabili, che rispettano i diritti dei lavoratori, l’ambiente, le comunità nelle quali operano e le leggi degli stati in cui risiedono. La domanda, in questo senso, eserciterà una pressione crescente sulle decisioni dei produttori, sulle loro scelte etiche e sul loro livello di impegno e responsabilità sociale.

Essere responsabile conviene all’impresa

C’è poi un ultimo punto, messo magistralmente in luce da uno studio di Daniel Hedblom, Brent Hickman e John List, appena pubblicato dal National Bureau of Economic Research (Toward an Understanding of Corporate Social Responsibility: Theory and Field Experimental Evidence. NBER Working Paper No. 26222, September 2019). Essere responsabili conviene all’impresa, non solo perché in questo modo verrà premiata da consumatori sensibili, ma anche perché riuscirà ad attirare lavoratori più motivati.

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