Filiera sostenibile

che cos'è la filiera sostenibile
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La filiera sostenibile si sta affermando come fattore di successo nella governance della maggior parte delle aziende locali ed internazionali, che si collocano per dimensioni ed importanza a capo delle filiere economiche e che sempre più impongono rigorosi standard di sostenibilità alle altre aziende della filiera.

La globalizzazione dell’economia rende questo processo inevitabile ed ancora più importante, perché scelte sostenibili da parte delle imprese avranno effetti sempre maggiori su filiere sempre più internazionali.

Essere sostenibili vuol dire ripensare il proprio business model facendosi carico di una serie di istanze di natura sociale ed ambientale, dai diritti umani alla gestione dei rifiuti, dal welfare aziendale al risparmio energetico. Come può definirsi sostenibile una impresa che si dota di un codice di comportamento etico, se non impone gli stessi standard ai prodotti e servizi impiegati nel proprio ciclo produttivo?

Cosè una filiera sostenibile?

Sarebbe troppo facile rispondere che è l’insieme di aziende coinvolte in un processo produttivo, che dalle materie prime, attraverso vari livelli di lavorazione ed intermediazione, porta al prodotto finito o all’erogazione di un servizio. La filiera sostenibile in realtà deve essere vista come un organismo vivente, in continuo cambiamento, con aziende che nascono e muoiono e che comunque si evolvono in continuazione. Il controllo sulla filiera deve quindi essere continuo; non è sufficiente un controllo annuale, magari in occasione della redazione del bilancio sociale. La sostenibilità non è un concetto statico, è un concetto dinamico che deve radicarsi nella cultura aziendale e permearne tutte le scelte.

Le principale aziende si stanno rendendo conto che non ha senso puntare sulla responsabilità di impresa se non si governa la sostenibilità della filiera.

Questa tendenza sta portando alla nascita di nuovi tipi di azienda, espressione di un nuovo modo di fare impresa in modo sostenibile quale le b-corp di matrice statunitense o le società benefit, fiore all’occhiello della legislazione di impresa italiana.

Ma sono sempre di più le imprese, al di la della qualificazione giuridica, che decidono di adottare un codice comportamentale improntato non solo al profitto (a beneficio esclusivo degli shareholders) ma anche a quello della comunità con cui interagiscono ad all’ambiente (e quindi a beneficio di tutti gli stakeholders).

Queste aziende considerano prioritario tutelale la sostenibilità dei propri prodotti attraverso un rigoroso processo di monitoraggio dei fornitori etico, ambientale e sociale, condividendo i medesimi principi di sostenibilità, il che comporta una iniziale selezione dei fornitori in funzione della propria sostenibilità ed un continuo controllo delle loro azioni.

Quali benefici per le società che sono parte della filiera

Fin qui abbiamo visto la filiera dal punti di vista dell’azienda al vertice della stessa. Ma quali sono i benefici che possono derivare alle altre organizzazioni che ne fanno parte? Oltre all’evidente opportunità di rimanere all’interno della filiera e pertanto di interagire economicamente con le altre aziende, sono evidenti le ricadute di tipo reputazionale in una economia con consumatori 4.0, sempre più consapevoli ed attenti al consumo responsabile.

Un esempio alla portati di tutti è quello delle ristorazione sostenibile, di cui ci siamo già occupati in un precedente lavoro.

Un altro settore reatail oggi molto attento alla sostenibilità di filiera è quello della moda e dell’abbigliamento in genere; i principali e più famosi mqarchi del settore hanno ormai fatto della sostenibilità un fattore di successo. Un esempio su larga scala è quello di OVS, che dichiara di lavorare solo con realtà che condividono i principi del codice di condotta approvato dall’azienda, e che li applicano pienamente nell’ottica di un miglioramento continuo a livello di filiera. Se il fornitore non si adegua, rischia in sostanza di essere escluso dalla filiera.

Possiamo citare ancora il sottore dell’allevamento e la cosmetica; la verità è comunqua che ormai non c’è nessun settore economico che non dovrà confrontarsi nel breve termine con i principi della Corporate Social Responsability, vuoi perché obbligaot da scelte goverantive vuoi perché da opportunità di mercato.

Le prossime elezioni presidenziali statunitensi potrebbero già costituire un punto di svolta; il programma elettorale di Biden prevedere un obiettivo ambizioso per gli USA, in controtendenza rispetto alle idee dell’attuale amministrazione; il comitato elettorale ha commissionato un rapporto sulal sostenibilità sociale e ambientale degli usa ad un gruppo di lavoro composto da oltre 50 persone esperte in vari ambiti della sostenibilità, dal quale è emersa la necessità di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050, in linea con gli obiettivi del Green new deal europeo.

E tu a che punto sei con la filiera sostenibile nella tua impresa?

Scoprilo con il nostro assessment sulla filiera sostenibile.


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